Giringiro nella Valle del Salto

Paolo, Cinzia - BMW F 650 - Sergio, a - Suzuki SV 650

03.06.2001


Ieri abbiamo fatto un bel giro in moto (circa 220 km di statali e provinciali) per fare un picnic nella splendida valle del Salto. Non ci siamo lasciati spaventare dal tempo che lasciava presagire una giornata non molto piacevole e infatti siamo stati ripagati da scorci di sole e soprattutto dall'assoluta assenza di acqua ... quasi una novità nelle nostre gite!!

Per l'andata abbiamo scelto la sempre favolosa Tiburtina fino a Carsoli per poi deviare su una provinciale in prossimità di Pietrasecca. Fino a qui la strada è veloce, con un buon asfalto, e permette di mantenere una velocità di crociera elevata.

Da qui cominciano invece una serie di tornantini strettissimi che ci hanno portato prima oltre i 1.000 metri e poi giù verso il lago del Salto. Il tutto in seconda e terza, con grande lavorio di freni e qualche momento di attenzione per i numerosi detriti presenti sulla strada. Il paesaggio è molto bello ... da fare assolutamente per chi è della zona!!

Dopo il fatidico picnic reso particolarmente lieto dalla presenza di una confezione di Nutella da 750 grammi, siamo ripartiti alla volta del lago del Turano. Scegliamo come strada una provinciale sconosciuta (SP 29 mi pare) che attraversa la dorsale dei monti che separano i due laghi (sulla carta era facile).

Prima costeggiamo il ramo est del lago del Salto (abbiamo incontrato una sola auto per tutto il tempo!!) e poi imbocchiamo questa fatidica stradina, larga si e no 3-4 metri. Bisogna schivare la vegetazione e nei tornantini in salita spesso si trova un piccolo ruscello che scivola sull'asfalto...  ma il paesaggio è favoloso!! Al primo paese che incontriamo ci fermiamo a scattare qualche foto e controlliamo l'altimetro ... 1.100 metri!!

Cribbio, ecco perché cominciava a fare freddino!!

Appena ripartiti incontriamo finalmente altri motociclisti simpaticissimi (salutano tutti) ma poi riflettiamo sul fatto che erano su delle enduro (vere) e tutti sporchi di fango. Uhmmm... qualche dubbio sulla nostra scelta comincia a farsi strada. Si continua a salire e il paesaggio diventa di montagna a tutti gli effetti fino a toccare (sempre secondo il nostro altimetro) i 1.500/1.600 metri.

La strada è piena di terra e buche, strettoie per via delle frane e laghi di pozzanghere ... io andavo bene nonostante le gomme stradali ma rimango sempre più colpito per come se la cava Sergio con la Suzukina...   

Arrivati in cima troviamo un pastore su una Panda 4X4 a cui chiediamo informazioni... e lui tranquillamente ci indica una mulattiera dicendo che in paio di chilometri ci avrebbe portato al paese da cui partiva la strada per il lago. Ci guardiamo in faccia ridendo e proseguiamo per la nostra strada.

Comincia la discesa e si fanno vive le prime raffiche di vento impetuoso che rendono i tornanti molto elettrizzanti... Cinzia si aggrappa alla mia vita con tutte le sue forze (bisogna che ci sia sempre il vento per sentire il suo abbraccio?). Finalmente arrivati in basso, sulla strada ricompare l'asfalto pulito e quel pazzo di Sergio, forse dopo i tanti sacrifici fatti per portare la sua stradale per stradine quasi sterrate, parte con un ritmo abbastanza elevato.

Beh... gli sono andato dietro, che altro potevo fare? E poi la voglia di fare qualche bella piega era troppo forte per resistere.

Alla fine ci siamo di nuovo trovati a Carsoli saltando il lago del Turano, nostra meta, e quindi ci siamo rifatti la Tiburtina fino a casa. Solo la sera controllando la cartina ho capito che abbiamo completamente sbagliato strada e siamo finiti in un luogo praticamente dimenticato da Dio (solo 5 moto e 1 auto per tutto il tempo). Ma forse è stato proprio questo che ha reso la gita particolare ed elettrizzante (insieme alla Nutella!!).





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