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Ieri (08.06) è stato il compleanno di mia sorella. Qualche giorno prima mi ha spedito:
"Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sudditi, son dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nei nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta libertà nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.
(Platone, 427-348 a.C. La Repubblica - Libro VIII)
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